CLAAI Assimprese: importante accordo interconfederale per l’artigianato della Regione Lazio. “Verso una primavera dell’artigianato?”

di Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

“Artigianato nel Lazio: contrattazione e bilateralità” è stato il tema dell’incontro “digitale” che si è svolto lo scorso venerdì 21 maggio, per la presentazione dell’accordo interconfederale e intercategoriale della Regione Lazio per il settore dell’artigianato, organizzato dalle principali Confederazioni di rappresentanza datoriale dell’artigianato e dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Evento estremamente importante che ha visto l’unità dei corpi sociali del lavoro e della produzione, compatti per il rilancio economico delle imprese artigiane. Accordo che si può certamente definire innovativo e che pone dei principi importanti per lo sviluppo del settore, ponendo al suo centro tre aspetti fondamentali per il sostegno dell’economia locale, quali il welfare, le politiche attive del lavoro e il ruolo di una rinnovata bilateralità.
Molti gli interventi di autorevoli rappresentanti del comparto in rappresentanza di tutte le sigle sindacali e datoriali.
In quest’incontro, dove ho avuto il piacere di intervenire in rappresentanza della CLAAI, la Confederazione nazionale delle imprese artigiane, abbiamo ritenuto di evidenziare l’importanza di quei concetti chiave che sono stati alla base dell’accordo siglato, uno fra tutti l’importanza di un nuovo welfare di bilateralità, aperto non solo ai dipendenti delle nostre imprese artigiane, ma anche ai titolari di impresa e lavoratori autonomi, con un ruolo essenziale del SANARTI come di tutto il sistema della bilateralità e con una attenzione rinnovata al mondo della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro; un Apprendistato da sostenere e rafforzare, come “modalità prevalente per l’accesso ai giovani nel mondo del lavoro”, incentivare “l’assunzione di lavoratori over 35 attraverso lo strumento della bilateralità regionale”, una sensibilizzazione alle politiche di genere, una sanità integrativa…..
Un accordo che racchiude in se una “nuova visione” –come è stato evidenziato dai più- guardando ad una “primavera dell’artigianato”, scippando un bel concetto espresso dal Vice Presidente nazionale dell’EBNA Mauro Sasso.
E’ proprio l’impresa artigiana che deve essere riproposta e riposizionata al centro di una ripresa economica e del lavoro. Un Artigianato che è l’eccellenza del nostro Paese e che deve raccogliere oggi le sfide di una innovazione tecnologica la quale deve vederci protagonisti; una innovazione che dobbiamo guidare nel quotidiano della produzione e dei rapporti economici e commerciali, altrimenti la stessa innovazione ci travolgerà.
Questi cambiamenti li possiamo guidare solo con un’azione concertata e all’unisono con tutte le sigle della rappresentanza d’impresa e del lavoro. Solo facendo un gioco comune si possono creare le migliori condizioni per una ripresa della nostra economia. Questo innovativo accordo interconfederale per l’artigianato, è un importante punto di partenza, guardando al mondo della bilateralità che sempre più dovrà dare risposte concrete alle esigenze dei lavoratori e delle imprese, nonché alla centralità dei corpi sociali che hanno dimostrato la loro essenzialità proprio in questo periodo di grave emergenza sanitaria e socio-economica. Un mondo dell’impresa artigiana che è sinonimo di eccellenza. Charles Peguy, nel saggio “Il Denaro” disse che “non si trattava di essere visti o di non essere visti. Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto.” E’ questo il dna dell’artigianato: il lavoro ben fatto!

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