CLIMA. COLDIRETTI: IL 2021 SI CONFERMA ANNO NELLA TOP TEN DEL CALDO

(DIRE) Roma, 21 apr. – L’accordo sui cambiamenti climatici viene
raggiunto in un 2021 che si classifica fino ad ora al nono posto
tra i piu’ caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura
sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura
superiore di 0,76 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti divulgata in
occasione dell’accordo tra Parlamento europeo e gli Stati membri
dell’UE sull’ obiettivo di ridurre le emissioni di anidride
carbonica “almeno” del 55% entro il 2030, sulla base delle
elaborazioni dei nuovi dati relativi al primo trimestre 2021
della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che
registra le temperature mondiali dal 1880.
   La situazione e’ preoccupante anche in Europa dove la
colonnina di mercurio nel trimestre e’ stata superiore di ben
1,46 gradi rispetto alla media storica mentre in Italia la
temperatura e’ stata piu’ alta di 0,73 gradi ed entra nella top
ten dal 1800, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei
dati Isac Cnr relativi ai primi tre mesi dell’anno.
   Ma nel 2021 – continua la Coldiretti – si e’ verificato lungo
la Penisola fino ad ora anche un evento estremo al giorno tra
siccita’, bombe d’acqua, violente grandinate e gelo secondo la
banca dati dell’European Severe Weather Database (ESWD). Continua
dunque anche quest’anno – sottolinea la Coldiretti – la tendenza
all’ innalzamento della colonnina di mercurio ormai strutturale
in Italia dove la classifica degli anni piu’ caldi negli ultimi
due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende
nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2020, il 2015,
il 2014, il 2019 e il 2003.
   Il cambiamento climatico si e’ manifestato peraltro con una
evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la
Coldiretti – si manifesta con una piu’ elevata frequenza di
eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed
intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi
termici significativi.
   Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura
italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite
della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle
infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura – conclude la
Coldiretti – e’ infatti l’attivita’ economica che piu’ di tutte
le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti
climatici ma e’ anche il settore piu’ impegnato per contrastarli.

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