Il mondo dei colori nell’epoca del COVID-19

Dr.ssa Emanuela Mastropietro di “Pisinsieme” Servizio di Psicologia composto dai professionisti: Dr.ssa Rita Baggiossi, Dr.ssa Alessia Micoli, Dr.ssa Cristina Pansera, dr. Fabio Battisti

L’etimologia della parola colore deriva dal Sanscrito kalanka= macchia e kala= oscuro, ossia celare dietro al colore un significato misterioso, nascosto. All’interno della psicologia parlare del colore significa andare a toccare i nostri stati d’animo, le nostre emozioni, sensazioni. L’uomo percepisce il colore grazie agli organi di senso e precisamente attraverso  la vista. In che modo ciò avviene? Il colore colpisce una zona particolare del nostro cervello detta limbica, la quale va ad attivare le nostre emozioni. La psicologia del colore utilizza quest’ultimo come mezzo per aiutare la persona a scoprire le sue emozioni.  Un Test  noto è quello di Lücher che nasce nel 1947 ad opera del Prof. Lüscher Max, il quale presentò al Congresso Internazionale della Psicologia di Losanna, la tavola dei colori. La tavola abbinava le emozioni ad una serie di colori particolari. Da allora questo test viene usato nell’ambito della psicoterapia poiché permette di capire lo stato d’animo delle persone attraverso i colori e di verificare come cambia la loro percezione del colore in base alle vicissitudini. Il colore assume un’ importanza in quanto riflette il nostro mondo interiore: gioie, inquietudini, tristezze, passioni …. tutte trovano un modalità di espressione attraverso di esso.Quanti di noi usano  frasi quali: “oggi è una giornata nera” oppure “sono rosso di rabbia”.  Spesso le persone abbinano ad es. il rosso alla passione, alla rabbia, al diavolo, alcune culture simboleggiano e  lo accostano all’immagine di Lucifero,  del Diavolo, dell’inferno, ma essendo un colore brillante ha anche connotazioni positive come la passione per qualcosa o qualcuno. Altro esempio il colore nero è associato al lato oscuro,all’ombra, all’odio, alla morte ma ha anche un’accezione positiva: il mistero, la sobrietà. A seconda delle fasi di sviluppo che attraversiamo i colori  rappresentano l’andamento della nostra vita, più armoniosa o più cupa. Ma i colori si abbinano anche all’ambiente che ci circonda: alle vicende sociali, culturali, politiche che viviamo. In questo periodo di crisi Pandemica da Covid-19 tutti abbiamo imparato a riconoscere l’importanza del colore in quanto in base ad esso le Regioni sono connotate in un certo modo. Con il Decreto ultimo del Ministro della Salute Speranza, il D P C M del 14 gennaio n 2 Gazzetta Ufficiale n 10, si sono modificati i colori delle Regioni. Abbiamo infatti imparato ad apprendere che ad una certa Regione corrisponde un colore il quale ci indica delle regole da seguire e da mettere in atto per il Covid. I colori che vengono adoperati sono il rosso (indica un rischio alto di contagio e di pericolo), l’arancione (indica un rischio medio), il giallo (indica un rischio basso). Questi codici sono attribuiti sulla base di alcuni parametri quali il tasso dei ricoveri, il tasso dei contagi, la prevalenza dei focolai….  Nè consegue che già sentendo di appartenere ad una Regione con un determinato colore si innescano in noi psicologicamente, dei campanelli di allarme e tutta una serie di fantasie,  che aprono lo scenario a quali possibili ripercussioni si possono abbattere sulla nostra vita quotidiana.  Ciò può attivare disturbi ipocondrici (paura di avere il Covid), ansie dettate dalla paura dello spettro della morte, o depressioni per la mancanza di contatti e per le restrizioni abbastanza pesanti. Se ad es. siamo in zona arancione colore abbinato spesso a qualità vibranti, di mantenimento dell’attenzione, sentiamo  che possiamo essere meno a rischio ma restiamo comunque sempre in allerta proprio perchè ci suggerisce un’attenzione alta, di non abbassare la guardia.  Oppure se abitiamo in una zona gialla possiamo avvertire una certo sollievo perchè il colore giallo solitamente è attribuito a sensazioni di calore, di solarità, di luce, di speranza.  Mentre se siamo in zona rossa ci mettiamo subito in allarme, attribuiamo un senso di pericolo. Noi viviamo in un mondo pieno di colori. Ovunque volgiamo lo sguardo  percepiamo le  infinite varietà di tinte, che psicologicamente ci fanno sentire a nostro agio o a disagio, in quanto  abbiniamo ad esse, un significato emotivo particolare. Khalil Gibran diceva:”lasciami, oh lasciami immergere l’anima nei colori; lasciami ingoiare il tramonto e bere l’arcobaleno” . Questa frase  ci rimanda alla capacità che ognuno di noi ha di usare i colori anche al fine di uscire dai periodi bui e ritrovare periodi più sereni come quello che deriva dal vedere un arcobaleno. Di fronte allo spettacolo dell’arcobaleno che ingloba una gradazione di colori,  restiamo stupiti proprio perchè racchiude   l’eco delle emozioni che risuonano in noi. Psinsieme cerca  di fare anche questo: aiutare le persone a ritrovarsi nel colore.

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