TERRITORIO: ANBI, ‘PREOCCUPANO I RITARDI PER MESSA IN SICUREZZA’

Roma, 5 feb. – (Adnkronos) – ”I Contratti di Fiume, da noi sostenuti
fin dall’inizio, sono una grande novità nella gestione partecipata del
territorio, utile ausilio a scelte condivise, indispensabili per
accelerare i processi decisionali, evitando ulteriori, onerose
infrazioni comunitarie come quelle registrate in occasione delle
direttive Acque ed Alluvioni. Per questo, è utile continuare ad
allargare l’applicabilità dello strumento che, dopo i Contratti di
Foce e di Sorgente, potrebbe interessare anche le aree umide,
indispensabili per mantenere l’ecosistema”. A lanciare la proposta è
Massimo Gargano, direttore generale dell’Associazione nazionale dei
consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque
irrigue (Anbi), intervenuto ad un webinar patrocinato dalla Regione
Sardegna.

      ”I Contratti di Fiume – prosegue il dg di Anbi – sono un modello per
lo sviluppo dei valori territoriali nel segno dell’originalità e della
distintività, ma soprattutto sono strumento di resilienza davanti alla
crisi climatica, le cui conseguenze sono accentuate da
cementificazione ed abusivismo edilizio. Nella sicurezza del
territorio bisogna abbandonare la logica, accentuata dall’emergenza
Covid, del fare dopo; non è un caso che nel Piano Nazionale di
Rilancio e Resilienza siano tagliati i fondi afferenti alla
transizione ecologica”.

      “Chiediamo, invece, che in tale Piano trovino spazio le progettualità
esecutive, approntate dai Consorzi di bonifica ed Irrigazione, perché
i fondi Next Generation Eu, unitamente a quelli della nuova Politica
Agricola Comune, saranno una straordinaria opportunità per costruire
il nuovo modello di sviluppo del Paese. Il timore, invece, è che il
sistema Italia non riesca a mettersi al passo con i tempi dell’Unione
Europea come dimostrano anche i nostri disattesi appelli per avviare
il confronto fra tutti i soggetti interessati all’utilizzo dei reflui
depurati, secondo quanto previsto da una Direttiva Comunitaria entro
il 2024. L’ennesimo processo di infrazione pare dietro l’angolo!”

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