IL PUNTO = Da oggi i partiti al Colle, il quadro prende forma


(AGI) – Roma, 28 gen. – Consultazioni al secondo giorno, oggi si
cominciano a sondare le delegazioni dei partiti dopo il rituale
avvio con i presidenti delle Camere e il Presidente emerito
della Repubblica. Se a Casellati e Fico e’ stato chiesto il
dettaglio dei numeri parlamentari, Mattarella dai gruppi
politici attende non tanto un giudizio sul premier dimissionario
quanto le intenzioni su chi potrebbe eventualmente succedergli.
E con quali programma e maggioranza.
Al momento M5s, Pd e Leu hanno annunciato che confermeranno
Conte, per dar vita a un ter. Stessa proposta dovrebbe giungere
dal neonato gruppo al Senato, Europeisti-Maie-Centrodemocratico.
La consistenza numerica dei componenti di questa coalizione,
pero’, almeno per il momento non garantirebbe la maggioranza
assoluta senza il sostegno di Italia viva. E allora perche’ il
puzzle di questa crisi al buio cominci a definirsi occorrera’
ascoltare i rappresentanti del partito di Matteo Renzi. Da quel
momento si apre un ventaglio di possibilita’.
In teoria, pallottoliere alla mano, se Iv non ponesse veti su
Conte nulla vieterebbe di reincaricarlo gia’ entro il fine
settimana. In caso contrario, ci si comincerebbe ad addentrare
in terre sconosciute.
Del resto, non per caso lo scenario che si aprirebbe sarebbe
quello del mandato ‘esplorativo’, rispetto a un perimetro
comunque ben definito, formula peraltro messa in campo per primo
proprio da Mattarella. Cosi’, se il Conte ter non avesse futuro,
il Presidente della Repubblica potrebbe prendersi una rapida
pausa di riflessione, convocare un secondo giro di
consultazioni, conferire un incarico esplorativo a una figura
istituzionale (si parla di Fico, stando almeno ai rumors che
arrivano dai partiti) se non anche a chi, al termine
dell’esplorazione, possa a sua volta risultare incaricato.
I partiti, si diceva. Da loro si attende chiarezza: al Colle si
gioca a carte scoperte dopo le schermaglie via interviste e
social.
E chiarezza arriva da un altro teatro importante, quello dei
fatidici ‘mercati’, dove l’andamento dell’altrettanto fatidico
spread ha punteggiato in passato drammatici cambi di scena.
Questa crisi in tempi di covid pare non preoccuparli, i mercati,
visto che lo spread ieri ha chiuso (118 punti) pressoche’
stabile rispetto al giorno precedente. Un dato che, letto con
altre lenti, porta a pensare che l’opzione delle elezioni
anticipate come unico sbocco sia considerata improbabile. Anche
questo, un tassello verso la composizione del puzzle

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