Resilienza e pandemia: come riorganizzarsi positivamente per affrontare il disagio psicologico

Generato dall’emergenza. 

Dott.ssa Rita Baggiossi –Psinsieme: Dott. Fabio battisti, Dott.ssa Alessia Micoli, Dott.ssa Cristina Pansera.

Con il termine resilienza si definisce la capacità di un individuo o di un sistema di far fronte in modo positivo ad eventi traumatici, di riorganizzare la propria vita in maniera adattiva rispetto alle difficoltà, cogliendone le opportunità positive che esse offrono, senza avere ricadute negative sulla propria identità, riuscendo, nonostante tutto, a trovare nuovi slanci alla propria esistenza. Il disagio psicologico causato da eventi stressanti, quali un’emergenza, produce cicli che possono durare a lungo, anche fino ad un anno, seguendo un andamento prevedibile e che include una serie di problemi comportamentali devastanti. Sicuramente la pandemia da COVID-19 è stata ed è tuttora un’emergenza globale di proporzioni mai sperimentate in precedenza, che ha indotto alti livelli di stress.  I disturbi psicologici ed i problemi comportamentali, sensibilmente aumentati durante il periodo del lockdown e nella seconda fase della pandemia, possono riguardare un picco di abuso di sostanze, ansia, suicidio, depressione, violenza domestica, ecc.. 

Per fronteggiare queste situazioni c’è ancora più bisogno di avere strumenti di resilienza. La resilienza è come un potente “vaccino” che protegge dagli ostacoli e dalle avversità. Può essere considerata come uno stato di equilibrio, che permette di rimanere in una condizione di stabilità psicologica anche quando le condizioni intorno sono difficili o estreme. È così che si è in grado di riprendersi dalle sfide e dalle situazioni particolarmente stressanti della vita. Da ricerche sulla resilienza e sul suo ruolo di mediazione che essa svolge nei processi di adattamento, è stato evidenziato che gli individui maggiormente resilienti sono più consapevoli e meno inclini a concentrarsi sulla negatività e sul fallimento, più propensi a mettere in atto strategie positive. Resilienza significa anche non rimanere bloccati sul passato, ma essere più disponibili ad andare avanti, oltre ad avere una maggiore soddisfazione della propria vita. Inoltre, la consapevolezza aiuta le emozioni positive, ciò è fondamentale per ogni persona e permette di accedere alla parte esecutiva e decisionale del cervello. Fattori facilitanti la resilienza sono:

  1. Calma per la regolazione emotiva: se siamo immersi nella negatività, il sistema emotivo si attiva innescando gli ormoni dello stress in uno stato di iper-allerta ed eccessiva reattività. Questo stato non permette di gestire e controllare adeguatamente le emozioni e di poter pensare chiaramente a tutte le opzioni possibili; b) Chiarezza mentale per la soluzione dei problemi: la resilienza richiede flessibilità di pensiero, se si è bloccati in vecchi schemi e rigidità non si dà al pensiero creativo la possibilità di risoluzione dei problemi; c) Ottimizzazione di energia, motivazione e speranza: l’ottimismo è progettato per dare energia, l’entusiasmo, la determinazione e l’atteggiamento positivo per andare avanti. Le abilità in questa categoria includono l’identificazione delle proprie risorse e la fiducia in sé stessi; d) Felicità nel trovare comunque soddisfazioni personali e nel costruire connessioni: anche se la situazione stressante potrebbe temporaneamente allontanare dagli obiettivi personali, è necessario saper sperimentare momenti di felicità, che sollevano emotivamente e danno speranza, quelle sensazioni di essere vivi che si possono trovare anche in mezzo a condizioni difficili. Condividere con altre storie e trovare il supporto reciproco, così come pratiche di gratitudine, amore e gentilezza verso gli altri sono utili perché aumentano la resilienza personale e “immunizzano” contro la perdita di speranza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *