Giovani ed i loro valori: che cosa è importante per me il concorso del quotidiano Il Messaggero

“Che cosa è importante per me” è il concorso lanciato dal quotidiano Il Messaggero riservata ai ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni.Anche la provincia di Latina aderisce all’importante iniziativa sostenuta anche dall’Associazione Presidi di Roma e del Lazio.Il progetto è dedicato alla memoria di due giovani ciociari: Willy Monteiro Duarte, 21 anni, ed Emanuele Morganti, altra 20enne inseguito e massacrato sino alla morte.Il concorso, destinato agli Istituti Superiori, intende scoprire quali valori, priorità, obiettivi hanno i giovani.In particolare vuole valorizzare il merito personale, specie se finalizzato all’interesse della collettività.”È fondamentale far riflettere i ragazzi sui fatti di cronaca avvenuti di recente si danni dei propri coetanei” osserva il Prof. Polidoro Preside del Liceo Scientifico Alberti di Minturno.Lo scopo del progetto è fortemente educativo, di grande sostegno per tutti coloro che in futuro dovranno assumere la responsabilità nel contesto sociale.”È un riconoscimento per gli alunni che dal punto di vista etico spesso la società non gratifica e non apprezza” – commenta la Dirigente Scolastica Prof.ssa Assaiante del Liceo Classico Vitruvio Pollione e del Liceo Linguistico Tullio Cicerone di Formia.Il concorso trova il plauso anche della Responsabile dello Sportello Istituzionale Territoriale di Ascolto Minori e Famiglie – Infanzia e Adolescenza di Latina Dott.ssa Monica Sansoni, Politologa Criminologa e Criminalista Linguistica Forense.Quotidianamente Monica Sansoni si occupa di violenze, Bullismo e Cyberbullismo, e l’iniziativa – a suo avviso – sposa la stessa linea.”Permettere ai ragazzi di parlare delle emozioni, che cosa c’è dietro a determinati comportamenti” – spiega la Dott.ssa Sansoni.”I giovani, in questo modo, trovano la forza di raccontarsi quindi il concorso sono certa che prenderà piede travi ragazzi, anzi bisogna invogliarli a farlo”.”Scrivendo tutto viene fuori, gli adolescenti abbandonano le inibizioni e si raccontano davvero. Parlano attraverso il rap, le canzoni a cui si legano. Far uscire dunque la voce dell’inespresso” – conclude Sansoni.Nella sua lunga carriera Monica Sansoni è stata interessata dalle Istituzioni e forze dell’ordine di tantissimi casi di Adolescenti problematici, sia dal lato della Violenza, fisica e verbale, sua dal lato delle vittime che la subiscono.Non va dimenticato infatti che proprio storie come quella di Willy ed Emanuele spingono ad interrogarci, giovani ed adulti.Il concorso, dunque, vuole favorire questa riflessione, puntando a mettere in luce il potenziale che, troppo spesso, rimane nascosto, spingendoli a ragionare sui valori che nella vita fanno la differenza.Ma questa valorosa occasione può essere illuminante anche per gli adulti.Siamo tutti presi dalla quotidianità, dal lavoro, dai problemi, dalle ambizioni, e finiamo per perdere la bussola di quei valori che ragazzi coraggiosi come Willy ed Emanuele hanno riportato prepotentemente alla ribalta.  

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