SCRITTORE SUMERO: IL MARE A SPOLETO

Ad ottobre il sole durante le ore pomeridiane diventa più freddo. Percepisci un vento senza l’odore del mare. L’erba incolta è spettinata da un’aria mossa che richiama suoni meccanici che sostituiscono le cicale. C’è una vasta campagna, poggi e spianate, prima delle dune, della sabbia e del mare. Per ore i miei stivaletti calpestavano la breccia di quei sentieri. Respiravo l’ossigeno del vento, cercando il gusto di una salsedine che non arrivava. Continuavo. Motore instancabile i miei pensieri, che ruotavano come ingranaggi ed alimentavano di energia le mie gambe. Ero convinto di rientrare poco dopo il tramonto in quel piccolo appartamento sulla spiaggia. Non pensavo di incontrare alcuno. Ero in compagnia dei miei pensieri proiettati sulle linee del paesaggio come filmati. Buonasera. Tutto si fermò. Buonasera disse lei. Salve risposi. Posso dirle qualcosa? La mia voce. Lei mi guardò, mi sorrise e mi chiese di fermarmi a parlare se non fosse di disturbo. La invitai ad accompagnarmi. Non posso disse lei, ho un’altra direzione. La ascolto dissi io, dimostrando attenzione con gli occhi, ma sofferenza nella postura. Mi sorrise e mi disse che ero il solito. Cioè? Dissi io. Mi lasceresti andare così? Rispose lei. Questa mattina, leggendo Groucho Marx, ho scoperto che per l’uomo e per il pesce la parola più pericolosa è la stessa : amo. Mi sorrise come per darmi del disgraziato. Le sorrisi e dissi di accompagnarmi a Spoleto. È lontano da qui replicò. Meglio, possiamo parlare di più ribattei. Io ho da fare ebbe a dire. Hai ragione, andrò da solo, non è un problema. Come mai vai a Spoleto mi chiese. Ho un buon posto lì risposi. Mi incuriosisci, cosa c’è? Si mangia bene da quelle parti mi hanno detto. Continuava lei. Che impegno avesse le chiesi. Devo fare tante cose, lavorare, incontrare tante persone, fare risultati, aumentare di ruolo, guadagnare di più, correre, lavorare e poi non mi fermo mai. La guardai e le raccontai una storia breve. Quando Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer era alle elementari e l’insegnante gli chiese cosa volesse fare da grande. Lui rispose essere felice. L’insegnante gli disse che era fuori tema. Lui replicò che non avevano capito il senso della vita. Il suo sorriso svegliò il tramonto. Non parlai più e neanche lei. Il mare verso Spoleto e Spoleto in mezzo al mare.

SCRITTORE SUMERO

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