L’inconscio, questo sconosciuto
Molte volte abbiamo sentito parlare di inconscio, molti lo hanno studiato, molti si rivolgono ad uno psicologo per poter approfondire tale tematica.
L’inconscio (Unterbewusstsein in tedesco) è da sempre stato definito come un mondo interno che caratterizza l’individualità di ognuno di noi, è una sfera totalmente fuori dal nostro controllo, ma che può aiutarci; sappiamo che è formato dai desideri repressi che ognuno di noi ha.
Cartesio fu il primo a studiarlo evidenziando che non ne facevano parte i principi della logica su cui si basa la vita quotidiana.
L’inconscio è la parte della nostra psiche sconosciuta a noi stessi, ma che ha una notevole importanza; ha una grande potenzialità ed è stato studiato da moltissimi autori che lo spiegavano attraverso le rappresentazioni fenomeniche, tramite le percezioni e attraverso le emozioni.
L’autore che approfondì lo studio dell’inconscio fu Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, che utilizzò il concetto dell’inconscio per poter giungere ad esplorare la “patologia mentale”; egli, a differenza dei colleghi medici che utilizzavano nel proprio lavoro l’eziopatogenesi, la diagnosi e la terapia, analizzava le fantasie verbalizzate che emergevano durante la situazione della cura con il proprio paziente.
Per Freud l’inconscio è come un iceberg, la parte che esce dall’acqua è la parte conscia, mentre la parte che è sommersa è la parte inconscia, che è molto più grande ed è fuori dal nostro controllo.
Egli, per spiegare il funzionamento psicologico utilizzò le tre aree: conscio, preconscio ed inconscio.
Possiamo entrare in contatto con il nostro inconscio elaborando i sogni, i lapsus ed i sintomi psicologici, i ricordi dell’infanzia.
L’inconscio ci comunica quotidianamente dei messaggi, tramite il corpo, il modo di gesticolare, i sogni, ed è sempre attivo.
Fondamentale è il riuscire a coglierli, ad elaborarli ed a farne tesoro perché tramite questo lavoro si arriverà ad un adeguato benessere psico- fisico.
Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa