Una nuova patologia che riveste l’ambito del minore

Sono molti i minori che, durante un procedimento penale, giungono all’osservazione di psicologi esperti che lavorano all’interno del Tribunale con una patologia molto complicata da poter diagnosticare ma molto evidente sul piano della realtà: la “patologia delle cure”, associata spesso ad altre forme di maltrattamento.
Sono situazioni che spesso emergono durante l’attività dell’audizione protetta, in cui il minore, all’interno di un luogo lontano dall’aula, si affida allo psicologo e inizia a raccontare il proprio mondo, la propria realtà e le proprie esperienze.
Sono richieste di aiuto ed il campanello di un triste fenomeno che coinvolge sempre più spesso tanti genitori che mettono in atto determinati comportamenti esponendo il figlio ad eventi che possono sfociare in situazioni drammatiche e traumatiche.
Sappiamo che per patologia delle cure s’intendono quelle condizioni in cui i genitori o le persone legalmente responsabili del minore non provvedono in maniera adeguata ai suoi bisogni fisici, psicologici ed affettivi, in rapporto alla fase evolutiva.
Determinata situazione abnorme comprende: l’incuria, ovvero la trascuratezza grave, in cui si rilevano atti omissivo generati da una grave incapacità del genitore nel provvedere ai bisogni del figlio, che implica un rischio imminente e grave per il minore, quale l’abbandono, il rifiuto, la grave compromissione dello sviluppo fisico, cognitivo, emotivo o altre forme di abuso e violenza, fino al decesso. La Discuria che avviene quando le cure vengono fornite in maniera distorta, non appropriato o congruo alla fascia evolutiva in cui si trova il minore, tali da stimolare un anacronismo delle cure, l’imposizione di ritmi di acquisizione precoci, aspettative irrazionali, eccessiva iperprotettività.
In molti minori si è appurata l’ipercura, ove le cure fisiche sono caratterizzate da una persistente ed eccessiva medicalizzazione da parte di un genitore, come i troppi consulti medici: “Medical Shopping per procura”, oppure la somministrazione di propria iniziativa di farmaci senza il consulto del medico, “Chemical Abuse”, o madri che attribuiscono delle patologie al figlio, a volte creandole loro stesse, per poi prendersene cura, “Sindrome di Münchausen per procura (MPS)” .

Dr. ssa Alessia Micoli

Psicologa Criminologa Dottore di ricerca in medicina legale e scienze forensi

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