Questo non è bullismo

In un mese importante come quello di febbraio, in cui in ben 150 paesi del mondo, la Comunità Europea ha deciso di dedicarlo alla manifestazione del “Saver Internet Day”, cercando di sensibilizzare i giovani verso un uso consapevole e corretto dell’utilizzo di internet, e quindi degli strumenti più utilizzati ovvero pc e cellulare, diviene fondamentale capire cos’è il bullismo e cosa è il cyberbullismo.
Vi sono alcuni comportamenti singoli che possono costituire un reato, ma molto spesso si fa confusione e si scambia per bullismo delle azioni che non lo sono.
Attaccare un compagno con un coltellino o altri oggetti rischiosi, fare minacce pesanti, procurare ferite fisiche gravi, commettere dei furti di oggetti, o furti di indumenti, effettuare delle molestie psicologiche o abusi sessuali, non sono comportamenti definibili come bullismo o cyberbullismo.
Difatti i comportamenti cosiddetti “quasi aggressivi”, che spesso si verificano tra compagni, non costituiscono forme di bullismo.
I giochi turbolenti, tra ragazzi attaccabrighe e le “lotte”, molto diffusi tra i ragazzi, aggressioni messe in atto in modo giocoso, o la presa in giro “per gioco” non sono precisabili come bullismo poichè implicano una simmetria della relazione, ovvero una parità di potere e di forza tra i due individui che sono implicati di una alternanza dei ruoli prevaricatore e prevaricato.
Spesso lo scherzo viene scambiato per bullismo ma vi sono delle nette differenze: nello scherzo vi è una situazione divertente, dove non c’è la volontà di colpire l’altro e in cui ci può essere reciprocità. Invece lo scherzo che può essere considerato come un atto di bullismo deve avere la caratteristica della ripetizione dell’atto nei confronti sempre della stessa persona e la reteirazione nel tempo .
Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa
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