ANDIAMO DAI NOSTRI ANZIANI

Ho letto con interesse e non posso nascondere un certo sgomento nel leggere le parole di Ferdinando Camon nel pezzo “FERMIAMO LE IENE SUI NOSTRI ANZIANI”, pubblicato sul quotidiano Avvenire il 6 novembre scorso, che parlava, tra l’altro, dei maltrattamenti agli anziani ricoverati nelle case di riposo.
Gli anziani possono fare ancora molto bene
Gli anziani, in realtà, pur se rinchiusi in un istituto, possono far molto e fanno tante cose se aiutati: preghiere per la pace nel mondo e per la guarigione di chi sta male: se chiediamo loro di pregare per qualche persona malata, lo fanno fedelmente! Alcuni, corrispondono con i condannati a morte rinchiusi nei bracci della morte; alcuni sostengono finanziariamente figli e/o nipoti; in diversi, aiutati da terapisti occupazionali degli istituti, organizzano vendite dei lavoretti preparati nel tempo e danno in beneficienza il ricavato; propongono, organizzano collette con cifre talvolta anche generose per aiutare progetti di cooperazione in Africa, alcuni fanno persino lezioni di italiano per stranieri o persino di altra lingua straniera a ragazzi italiani.
Basta dotar loro degli strumenti e fornire la possibilità di esercitare il bene. In fondo, cosa chiedono se non potersi sentire ancora utili per qualcuno o qualcosa? Chi di noi non sarebbe orgoglioso di questo?
Non è discorso “buonista”, ma reale. In diverse situazioni già accade quanto descritto.
L’allontanamento, il depauperamento, lo scarto
Eppure, si fanno discorsi tremendi: qualcuno ha assurdamente proposto di togliere il diritto di voto universale agli anziani, e chissà per quale allettante beneficio, qualcuno manda il proprio vecchio lontano da casa nella speranza che sia assistito meglio, e si possa avere meno preoccupazioni.
Purtroppo, però, quelle che paiono le strade più semplici a volte, nascondono insidie e trabocchetti. Per cui, la fantasmagorica casa di riposo (in fotografia) è in realtà poco più di un loculo in cui solo poter dormire ed un’unica sala comune con la tv perennemente accesa su un canale di… vendite televisive, tenuta pure a volume assordante!
Tempo fa, sono fioccate denunce a strutture in cui gli anziani erano denutriti: magari tra di loro c’è qualche cuoco provetto, ed ora non solo non può più cimentarsi, ma corre anche il rischio di essere avvelenato…
La proposta
Con queste parole non voglio (solo) denunciare, ma avanzare una proposta: andiamo a trovare i nostri vecchi! Saranno felici di vederci e vivranno meglio; forse saranno pure trattati meglio dal personale. In fondo, non sarà così terribile dedicare un pomeriggio o una parte di esso nel fare una visita, magari facendo anche un tuffo nel proprio passato! Non costa molto, ma darà un grande servigio: aiuterà a vivere con più piacere e a far lavorare meglio.

Germano Baldazzi

 

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