Mamma Roma e i suoi figli migliori, la rinascita di Corcolle

Una nuova intervista a una delle associazioni che stanno partecipando al premio ROMA Best Practices Awards 2017, “Mamma Roma e i suoi figli migliori”, ideato da Paolo Masini, consigliere del ministro dei beni culturali ed ex assessore allo sport e alle periferie di Roma Capitale. Un ulteriore modo per conoscere tante buone pratiche del Lazio e della Capitale e per immergersi nella realtà di un concorso che ha come obiettivo principale quello di diffondere ottimismo.

E’ la volta di “un mondo nel cuore”. L’Associazione di Promozione Sociale “nasce nel 2016 a Giardini di Corcolle, quartiere dove concentra gran parte delle sue attività, con lo scopo di promuovere la coesione sociale, la cittadinanza attiva, i valori del multiculturalismo, i valori costituzionali, i valori antimafia e della legalità, stili di vita ecosostenibili e la socialità.

Giardini di Corcolle, conosciuto ai più semplicemente come Corcolle, è un quartiere dove le difficoltà non mancano: a pagare le conseguenze dei numerosi disagi è soprattutto la popolazione giovanile. I giovani abitanti del quartiere sono costretti ad un “coprifuoco” obbligatorio per la mancanza di spazi ed attività, non hanno un doposcuola il pomeriggio e passano le giornate in strada, nelle varie sale giochi, nei centri commerciali o sugli autobus per raggiungere le lontane mete del centro città. Alle otto di sera, a chiusura delle attività commerciali, il quartiere si spegne in un lungo sonno. Non c’è un cinema, un teatro né un locale aperto. Molti ragazzi finiscono le scuole con il solo diploma di licenza media, aumentando così il rischio che il loro “lavoro” sia di fatto costituito da una serie di espedienti e attività illegali.

 Di cosa si occupa e quali sono gli obiettivi dell’ Associazione “un Mondo nel Cuore”?

Noi nel nostro piccolo cerchiamo con tutte le nostre energie di far emergere la bellezza del quartiere, con tutto il nostro entusiasmo di mostrare al resto della città che Giardini di Corcolle non è il quartiere che troppo spesso la stampa nazionale ha descritto. Non è solo il quartiere dormitorio che vogliono far credere, solo pieno di problemi e disagi.Le iniziative finora intraprese sono: rassegna teatrale “LUCI DALL’EST” (ci piace sottolineare come sia stata data rilevanza non solo alle varie rappresentazioni teatrali messe in scena, ma anche al momento del “dopo teatro”, connotato come momento di degustazione di menu a tema, di socializzazione, di conoscenza delle compagnie teatrali); laboratori creativi, corsi di lingua straniera e di musica; mercatino dei libri usati e creazione di una piccola biblioteca di quartiere; cena di raccolta fondi, a sottoscrizione, per Amatrice; contest letterario “NATI AI BORDI” con tematica i quartieri periferici di Roma. Il nostro intento è creare punti di incontro e di socializzazione con quelli che sono i nostri vicini di casa, persone con cui dovremmo avere dei rapporti – anche minimi – in modo da aumentare la fiducia in ciò che ci circonda, in chi abita a poche decine di metri da noi. Un ottimo modo per realizzare la tanto decantata sicurezza nei quartieri.

 

 L’Associazione “Un Mondo nel Cuore” parteciperà a “ROMA Best Practices Awards 2017, Mamma Roma e i suoi figli migliori”, cosa rappresenta per voi questo premio?

Rappresenta la voglia di riscatto dell’associazionismo e della città di Roma, nel nostro caso della Periferia più estrema della città. Il mettersi in mostra per una giusta causa: mostrare quanta bellezza associativa presente a Roma.

Quale vostro progetto o iniziativa volete porre all’attenzione della giuria del premio?

Il Progetto è “LUCI DALLl’EST”. Si tratta di un progetto che vuole illuminare una periferia dimenticata proponendo diverse forme artistiche. All’interno di LUCI DALL’EST trovano spazio il teatro, il musical, la danza, la lettura e diversi temi civili. Anche se l’emblema della manifestazione verte sulla sua proposizione mediante un linguaggio leggero e incentrato sulla Commedia. La scelta della comicità come strumento di unione rinforza l’obiettivo primario della rassegna: creare un momento preciso della giornata del quartiere che possa intrattenere senza appesantire l’esito delle giornate. L’intento è quello di regalare ad un’area del Comune di Roma (dal punto di vista sociale e cooperante) un momento di alta concentrazione di visibilità, “accendendo” la curiosità nel quartiere modificandone la quotidianità. Per il progetto si è scelto di operare nel quartiere di “Giardini di Corcolle”, partendo dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo (dove c’era un teatro in disuso) come base operativa della rassegna e nel parco del quartiere. Lo scopo del progetto è quello di diluire il più possibile nel tempo gli eventi al fine di consolidare il teatro nella vita quotidiana del quartiere. La manifestazione ha previsto spettacoli teatrali destinati ad un pubblico adulto, ma anche spettacoli espressamente pensati per i ragazzi. Si tratta di un obiettivo certamente raggiungibile nelle nostre linee programmatiche: un intento culturale di ampio respiro e di emergente visibilità, che possa dare voce ad un quartiere ancora abbandonato al silenzio delle sue palazzine.  L’obiettivo principale di LUCI DALL’EST è quello di illuminare una periferia troppo spesso nascosta dalla città, attraverso un processo di emancipazione etica. La tematica civile degli spettacoli e di tutti gli eventi della rassegna, educherà nuovi pubblici e pubblici preesistenti all’ascolto delle voci artistiche contemporanee, figlie del presente o voci della memoria, scelte e selezionate appositamente per creare un menu vario ricondotto alla forma didattico-critica del teatro. Sono proposte artistiche, quelle di LUCI DALL’EST, che non hanno l’ambizione di cambiare il pensiero ma hanno l’onere di farlo specchiare, emozionare e divertire.

Per l’Associazione “un Mondo nel Cuore” cosa si dovrebbe fare per dare risalto e valore al mondo dell’Associazionismo?

Essere ascoltati di più dalle amministrazioni, in particolar modo dal Comune e dai Municipi. Rendere le associazioni partecipi alle decisioni importanti. Avere più spazio sulle testate locali e nazionali, anche in tv e radio.

 

Una parola che rappresenti il lavoro che voi fate sul territorio e che volete venisse evidenziato dal Premio

Comunità.

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